Carissimi amici,

spero sinceramente che il coronavirus non sia entrato nelle vostre case e nelle vostre famiglie e che stiate tutti bene.

La lettera che vi scrivo oggi è necessariamente differente dalle altre, data la situazione che stiamo vivendo a livello mondiale. Ho esitato prima di scrivere, sapendo che l’Italia è duramente provata da questa pandemia. Non sapevo se era il caso di mandarvi qualche notizia del Mozambico e dei vostri bambini adottati… Alla fine ho deciso per il sì, pensando che tutto quello che si chiama solidarietà ci può aiutare a sollevare il pensiero al Cielo, implorando il Signore affinché abbia pietà del suo popolo!

Il Mozambico si è mantenuto per molto tempo libero dal virus, ma ora anche qui cominciano adesso a emergere i primi casi… Scuole e centri infantili sono chiusi dal 23 marzo. Il nostro Centro, in adempimento alle regole date dallo Stato, ha chiuso le porte ai bambini, continuiamo ad aiutare quelli che vengono a chiederci aiuto; per poter timbrare le ricette medicinali e permettere loro di andare in farmacia anche se non hanno soldi; per poter aiutare nei casi di fame o di altre necessità… Allo stesso tempo abbiamo informato sulla pandemia e su come proteggersi; ora vengono in piccoli gruppi e imparano come lavarsi le mani ed evitare assembramenti.

Ma sono preoccupata per i “miei” bambini: i 150 che venivano quotidianamente a fare colazione da noi, perché non avevano mangiato niente a casa, ora non possono venire. Restano a casa, magari arrotolati in un angolo, perché hanno capito che non possono andar fuori a giocare con i loro amichetti. Per ora riusciamo ancora a fare la spesa, ma temiamo che tutto finisca, perché non mancano intercettatori che comprano tutto e lasciano i negozi vuoti. Se si interrompono completamente i collegamenti con altri paesi, il Mozambico non ce la fa da solo e rischiamo di dover confrontarci con lo spettro della carestia e della fame.

Ecco, non vorrei essere troppo pessimista. Siamo tutti nelle mani di Dio! Mando notizie e foto attualizzate per quelli che hanno adottato dei bambini. Alcune foto di adottati mancano perché la chiusura della scuola è stata improvvisa e non sono riuscita a incontrarli… d’altra parte non posso rischiare di andare in giro per i quartieri.

La mia riconoscenza verso tutti quelli che ci hanno aiutato e il mio ardente desiderio che si mantengano in buona salute.

Con amicizia e gratitudine,

Sr. Maria da Assunção

Responsabile PRG 16 i Bambini della Parrocchia di Santa Crux di Nampula