Finalità: Assistenza socio-sanitaria Paese/Località: N’DJAMENA – TCHAD Budget:  7.500 

Il Ciad, ex colonia francese, è divenuto indipendente nel 1960 e, dalla proclamazione della nascita della Repubblica del Ciad ad oggi, la storia della nazione africana è stata caratterizzata da governi autocratici e da continue guerre (ultima la recente uccisione del presidente Idriss Deby, al potere da oltre 30 anni e la presa del potere da parte di un Consiglio Militare di Transizione). Il Paese è uno dei più poveri al mondo: 183° Paese su 187 nell’Indice di sviluppo umano, l’80% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, il 9% ha accesso ai servizi sanitari adeguati, solo il 48% usufruisce di acqua potabile, l’analfabetismo va oltre il 50%, la speranza di vita supera a fatica i 53 anni e il tasso di mortalità infantile è tra i più alti del pianeta. Il Ciad è cerniera tra il nord Africa e l’Africa Sub-sahariana.

La Capitale, N’djamena, con oltre 2 milioni di abitanti è situata ad est nel centro del Ciad. Ha un clima Saheliano con una stagione delle piogge molto breve e delle temperature molto elevate che superano i 40 gradi.

I problemi ambientali sono dovuti all’inquinamento causato dai rifiuti scaricati nelle strade, soprattutto all’interno dei quartieri. Il taglio abusivo degli alberi negli ultimi anni ha innescato un processo di desertificazione della città. All’interno dei quartieri, soprattutto a Kilwiti, la situazione è ancora molto preoccupante per via delle strade non segnalate, del fango scivoloso e delle grandi pozzanghere di acqua stagnante durante la stagione delle piogge. Durante le piogge l’accesso alla Zona è possibile solo con mezzi a due ruote, carretti e a piedi, ma con difficoltà. Tale difficoltà è attualmente aumentata a causa di una trincea scavata dal governo che separa la Zona dal Centro.

Il quartiere è abitato principalmente da agricoltori, allevatori di piccoli ruminanti, pescatori (nel lago Ciad e nel vicino fiume Chari) e manovali. La maggior parte delle famiglie sono povere. Molte case sono costruite in terra battuta e il tetto è in lamiera. Queste famiglie vivono grazie al piccolo mestiere svolto dalle donne o con eventuale lavoro svolto dagli uomini. E’ un insediamento di recente espansione con molte persone provenienti dal sud venute in città alla ricerca di condizioni di vita migliori.

Nella capitale N’Djamena la situazione delle donne è più avanzata che nelle campagne. Ci sono donne imprenditrici (ristoratrice, grandi commercianti, funzionari pubblici, insegnanti, politici, ecc.) e donne coinvolte nei movimenti della società civile.

La maggior parte delle donne, tuttavia, rimane in casa e riesce col piccolo commercio a sfamare i propri figli. C’è anche chi subisce ancora gli effetti della tradizione (mutilazioni genitali femminili, poligamia) C’è un massiccio afflusso di ragazze in età scolare dal sud verso la capitale in cerca di lavoro. Soprattutto, sono impiegate nelle famiglie benestanti musulmane dove lavorano in condizioni miserabili. Nella Zona Pastorale si cerca di dare alle donne un posto sempre più importante mettendole negli organi decisionali in completa uguaglianza con gli uomini (Consiglio di Zona, comitato di gestione, coordinamento della pastorale, servizi e movimenti, comunità).

In Ciad il salario minimo previsto dalla Legge è di 60.000 FCFA (circa € 90,00).

Gran parte di chi vive nel quartiere di Kilwiti non ha un lavoro fisso, vivendo di agricoltura ed allevamento. La disoccupazione colpisce in particolare i giovani che non hanno opportunità di trovare un lavoro dignitoso e stabile.

Lo stato dei servizi di base

N’djamena è una città che è cresciuta molto negli ultimi anni a causa dell’esodo rurale. L’accesso all’istruzione e alla salute è assicurato dall’esistenza di scuole pubbliche e ospedali, ma il fallimento di questi servizi fondamentali è grande, principalmente a causa dell’assenteismo dei dipendenti pubblici, della corruzione e della cattiva gestione dei beni pubblici. N’djamena dispone di un servizio idrico ed elettrico che copre alcuni quartieri del centro città e delle periferie. Alcuni distretti periferici come Kilwiti non hanno accesso all’acqua potabile e all’elettricità. Questi servizi sono forniti da pozzi e alcuni rari pannelli solari. Anche nei luoghi in cui sono presenti questi servizi, le interruzioni di corrente sono costanti, soprattutto nella stagione calda. La principale preoccupazione è la mancanza di un sistema igienico-sanitario decente. Molti quartieri periferici non dispongono di un sistema di drenaggio dell’acqua. Non è raro trovare fognature a cielo aperto e discariche e rifiuti ovunque generando problemi per la salute.

Il problema principale è quello della mancanza di un centro sanitario che si occupi dei bambini.

La totale assenza dello Stato nei quartieri periferici dove non sono state previste infrastrutture e soprattutto strutture sanitarie.

Quando si ammalano i bambini, i genitori devono percorrere oltre 5 km a piedi o in moto per arrivare al centro sanitario più prossimo e capita che non arrivino in tempo per essere curati.

Analisi della soluzione

Il Centro comprende due sale di consultazione, una sala per le cure, una per la conservazione dei vaccini, una zona di osservazione ed una farmacia.

La costruzione di un Centro Sanitario a Kilwiti permetterebbe l’accesso più agevole all’assistenza sanitaria a tutto il quartiere in particolare ai bambini.

Prendersi cura della salute della popolazione, in particolare dei figli orfani di genitori vittime del coronavirus, attraverso la realizzazione di un centro sanitario che comprende due sale di consultazione, una sala per le cure, una sala per la conservazione dei vaccini, un osservatorio, una farmacia.

Il costo totale della costruzione è di € 76.058,00.

Un grande grazie per qualsiasi contributo la Vostra generosità vorrà donare.

                                                                                         P. Vailati Marco mccj

Economia Alternativa si è impegnata a contribuire per € 7.500 aspettando la generosità dei nostri benefattori. Un sentito Grazie

Dai anche tu il tuo contributo alla realizzazione di questa iniziativa

  • con un versamento sul nostro cto Postale n. 16748006
  • con un bonifico a Banco BPM IBAN: IT20K 05034 03269 00000 0013093