Finalità: Assistenza socio sanitaria – Paese/Località: Etiopia – Gublak Budget: € 5.000 ;

Nel silenzio mediatico internazionale, in Etiopia la guerra iniziata nell’Ottobre 2020 è proseguita in maniera drammatica e tutt’oggi, quotidianamente, si sta registrando una recrudescenza della violenza nei confronti della popolazione civile. L’Osservatore Romano dell’11 agosto scorso, segnalava che almeno 400.000 persone, tra cui almeno 160.000 bambini, vivono in condizioni simili alla carestia.

Padre Isaiah responsabile del nostro progetto PRG 418 Prevenzione e cura cecità e epilessia ci ha inviato questa drammatica @mail:


Da          “Nyakundi Isaiah” <nyakundii@yahoo.com>
A             “progetti” <progetti@economialternativa.org>
Data      venerdì 18 giugno 2021 – 11:07
Re: Fw:Re: Greetings from from Gublak

Dear our friends and collaborators Greetings from us Gublak community refuged in Gilgel Beles.
Since October last year, our community like other catholic missions in Metekel, has been through very difficulty moments. We have taken refuge in our other Comboni community in G. Beles since October 2020. From there we made a committeemen to visit our compound in gublak once a week wherever possible by joining the convoy of abay trucks. As I mentioned to you, the Srs’ old convent was broken into and looted. We managed to save the students’ beds from the hostel building which untill then were spared. Last week we received very shocking news of the breaking into our main house in gublak, garage, church, offices, hall. We lost all properties. On last week, Sr Veronicah (Comboni srs provincial), fr. Chris and I attempted to travel to Gilgel Beles. Our (frs) intention was to try and reach gublak to evaluate the losses. But upon reaching at a place called Kar ber, this is in Mandura main checkpoint, we were confronted by a very ugly scenario which i dont want to narrate to many. We met a huge crowd of agew and amhara fighters returning from gumuz villages where they had gone for fighting and looting. They were not less than 300 people. Each was carrying whatever he could lay his hands on while in the gumuz villages: dead abd live chicken, injured goats, some could be seen driving away a lot of cows, sheep, donkeys.  We saw many injured fighters. They forced us to stop and make a u turn inorder to help them drop a corpse to a nearby village. We thank God they were not aggressive towards us even though some were a bit rough somehow.. Please continue praying for peace in and around our missions. We thank God who saved us.
Fr. Isaiah Sangwera Nyakundi
Da “Nyakundi Isaiah” <nyakundii@yahoo.com>
A “progetti” <progetti@economialternativa.org>
Data: venerdì 18 giugno 2021 – 11:07
Re: Fw:Re: Saluti da Gublak

Cari amici e collaboratori Saluti da noi comunità di Gublak rifugiata a Gilgel Beles.
Da ottobre dell’anno scorso, la nostra comunità come altre missioni cattoliche in Metekel, ha attraversato momenti molto difficili. Dall’ottobre 2020 ci siamo rifugiati nell’altra nostra comunità comboniana di G. Beles. Da lì abbiamo fatto un comitato per visitare il nostro compound a Gublak una volta alla settimana, quando possibile, unendosi al convoglio di camion abay. Come vi ho accennato, il vecchio convento delle Sorelle è stato scassinato e saccheggiato. Siamo riusciti a salvare i letti degli studenti dell’edificio dell’ostello che fino ad allora erano stati risparmiati. La settimana scorsa abbiamo ricevuto la notizia molto scioccante dell’irruzione nella nostra casa principale a gublak, garage, chiesa, uffici, sala. Abbiamo perso tutte le proprietà. La scorsa settimana, Sr Veronicah (provinciale comboniana), fr. Chris ed io abbiamo tentato di andare a Gilgel Beles. La nostra intenzione era di provare a raggiungere Gublak per valutare le perdite. Ma quando siamo arrivati in un posto chiamato Kar Ber, che si trova nel checkpoint principale di Mandura, ci siamo trovati di fronte ad uno scenario molto brutto che non voglio raccontare a tutti. Abbiamo incontrato un’enorme folla di combattenti agew e amhara che tornavano dai villaggi di Gumuz dove si erano recati per combattere e saccheggiare. Non erano meno di 300 persone. Ognuno stava trasportando ogni cosa su cui poteva mettere le mani mentre si trovava nei villaggi gumuz: polli morti e vivi, capre ferite, alcuni sono stati visti portare via un molte mucche, pecore, asini.  Abbiamo visto molti combattenti feriti. Ci hanno costretto a fermarci e a fare un’inversione a U per aiutarli a portare un cadavere in un villaggio vicino. Ringraziamo Dio che non sono stati aggressivi nei nostri confronti, anche se alcuni sono stati un po’ ruvidi. Per favore, continuate a pregare per la pace nelle nostre missioni e nei dintorni. Ringraziamo Dio che ci ha salvato.
P. Isaiah Sangwera Nyakundi      

Ci viene richiesto aiuto per fornire alla Comunità di Gublak parte dei mezzi perduti necessari al ripresa delle loro attività di istruzione e assistenza socio-saniaria a sostegno alla popolazione della zona così duramente colpita dagli eventi bellici.

Dai anche tu il tuo contributo alla realizzazione di questa iniziativa

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