PRG 365 Sostegno all’Italian Hospital di Karak – GIORDANIA – Importo da finanziare € 12.000 – Residuo da finanziare € 2.000

A Karak è attivo l’”Italian Hospital” gestito dalle Suore Missionarie Comboniane. L’ospedale offre assistenza alla gente più povera e disagiata, specialmente Gorani e Beduini che vivono nella zona del Mar Morto, ma anche Curdi, Irakeni, Palestinesi, Egiziani, Pakistani e quanti privi dell’assistenza sanitaria nazionale. Infatti l’ospedale ha sempre servito e serve la popolazione senza distinzione di etnia e di religione guadagnandosi la stima della popolazione e delle autorità locali. A causa della guerra nella confinante Siria una grande moltitudine di  persone si sono rifugiate nella Provincia di Karak, con conseguente sopraffolamento nei campi profughi. Le Suore Missionarie Comboniane hanno chiesto di continuare il sostegno che i nostri benefattori hanno già devoluto in passato.

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PRG 409 Aggiungi un pasto al giorno – Costo intervento € 7.500 – importo da finanziare € 2.500

La scuola femminile primaria di Kangole è attiva da 50 anni. Dopo un inizio difficile per la diffidenza della gente, (Uganda) ha dato un grande contributo allo sviluppo della donna emancipandola da un ruolo di totale dipendenza e ha favorito una maggiore apertura a nuove idee. Sono molte oggi le donne che, grazie alla scuola primaria, hanno poi potuto continuare gli studi e diventare insegnanti, infermiere, ragioniere, ecc. e liberarsi così da una povertà che sembrava essere un retaggio inevitabile. Attualmente frequentano la scuola circa 930 alunne distribuite dalla prima alla settima classe. Di queste alunne, 400 sono interne, cioè vivono nel convitto (parola grossa questa per un dormitorio e un refettorio) e rimangono a scuola per tutto il trimestre. Il governo riconosce la scuola, paga i salari degli insegnanti e offre un contributo annuo per il materiale didattico (circa 1.800 euro); il resto viene demandato ai genitori che però, nella maggior parte dei casi, non hanno i mezzi per pagare la retta. La Fao ha sempre sostenuto l’istituto per il fabbisogno alimentare, ma purtroppo nell’ultimo anno ha ridotto il suo aiuto limitandosi a donare il 20% di tale fabbisogno, che si traduce in un piatto di semolino al mattino. Nasce così la richiesta di Suor Angelina Bianchi di un aiuto economico per offrire a tutte le bambine che frequentano la scuola un pranzo che per molte di loro sarà anche la cena.

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PRG 415 Programma “Napenda Kuishi” – “Io voglio vivere” – riabilitazione dei ragazzi tossicodipendenti di Nairobi – Kenya – Costo intervento € 10.000 – importo da finanziare € 5.000

I missionari Comboniani hanno avviato a Nairobi il programma “Napenda Kuishi” ( = “Io voglio vivere” in italiano) nel 2007 per rispondere al fenomeno dei ragazzi di strada affetti da varie forme di tossicodipendenza. Attualmente sono attivi 3 centri di recupero che servono complessivamente circa 250 ragazzi. Due centri, situati a Korogocho, sono centri diurni e di primo contatto. Gli operatori girano per le strade della baraccopoli e per la discarica (in cui i ragazzi si recano per cercare di recuperare materiale da rivendere) e cercano di stabilire con questi ragazzi dei contatti invitandoli a recarsi ai centri diurni.
I ragazzi che si recano ai centri diurni compiono diverse attività in base a terapie di recupero specifiche per ciascun ragazzo elaborate da terapeutici e medici specializzati.
Il terzo centro residenziale è situato a Kibiko, 40km da Nairobi, e ospita i casi più gravi (circa 30 adolescenti) per circa 1 anno (per alcuni fino a due). Il centro è strutturato come una fattoria: su 10 acri di terreno ci sono campi coltivati, mucche, galline e una serra. Ma qui le terapie sono fondamentali e molto più intense che nei centri diurni, il counselling è individuale e quotidiano almeno per i primi tre mesi, poi vi è un graduale inserimento scolastico e le terapie vengono continuate di pomeriggio.
Tutti i ragazzi che passano dai tre centri con successo sono poi inseriti a scuola secondo la loro età e il livello di istruzione.

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PRG 418 Prevenzione e cura della cecità evitabile e dell’epilessia – Etiopia – costo intervento € 15.000 – importo da finanziare € 10.000

La missione di Gublak si trova in Etiopia vicino al confine con il Sudan. La zona è abitata in prevalenza dalla popolazione Gumuz, considerata una delle più povere ed emarginate del paese. Nella zona c’è una quasi totale mancanza di servizi da parte degli enti pubblici locali e statali, in particolare quelli dell’assistenza sanitaria. Per ricevere cure è necessario percorrere 70 km di strade in cattive condizioni, spesso senza mezzi di trasporto, per arrivare al primo presidio medico disponibile, l’Ospedale Cattolico di Pawi. Dal 2012 i Comboniani hanno organizzato con le suore dell’Ospedale un servizio oculistico, e la scelta di occuparsi principalmente di questo tipo di malattie nasce dalla considerazione che i Gumuz vivono nella foresta e praticano il semi-nomadismo, pertanto il peso di una persona non vedente per un nucleo familiare è enorme e aggrava le già difficili condizioni di vita. Altra patologia frequente che affligge la popolazione di questa zona è l’epilessia, che è causa di emarginazione nei confronti di coloro che ne sono affetti perchè vengono considerati posseduti dal demonio. La cura è possibile solo presso l’ospedale governativo causa l’alto costo dei farmaci. Per permettere alle persone di recarsi in ospedale, soprattutto per i casi clinici gravi che richiedono un intervento urgente, e ovviare alla cronica mancanza di mezzi di locomozione, è stato organizzato un servizio di trasporto per portarli alla clinica delle Suore Comboniane di Mandura o all’Ospedale di Pawi.

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PRG 420 Latte per la vita – Sud Sudan – costo intervento € 5.000 – importo da finanziare € 2.500

L’ospedale missionario di Nzara ha la capacità di 130 letti, e vede una media di 90 visite al giorno negli ambulatori; oltre alla cura di comuni patologie infettive e tropicali, è disponibile un servizio per la diagnosi e la cura di tubercolosi, lebbra e AIDS. Ma ultimamente sono emerse due nuove aree di intervento: la malnutrizione e la diagnosi e la terapia dell’anemia falciforme. L’ospedale ha cominciato a ricevere bambini malnutriti e una delle priorità è ora l’assistenza sanitaria ai bambini minori di cinque anni per combattere l’elevata mortalità infantile causata principalmente dalla malnutrizione.
L’ospedale ha riservato 15 letti per i bambini malnutriti, cui viene riservata una specifica terapia. Ma sono tanti i bambini portati dalle madri in ospedale per ricevere cure ma anche per chiedere un aiuto per sfamarli. Il progetto ha l’obiettivo di fornire un contributo per acquistare cibo e soprattutto latte (di soia) per un anno.

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PRG 421 Costruzione reparto per gestanti presso l’ospedale di Morulem – Uganda – costo intervento € 10.000 – importo da finanziare € 10.000

Il centro sanitario di Morulem comprende anche una Maternità che effettua oltre 3000 visite prenatali e 600 parti all’anno. Accanto alla struttura attualmente si trova una piccola capanna in cui alloggiano le donne in attesa di partorire: sia quelle che giungono dai villaggi più lontani sia quelle malate per essere tempestivamente visitate. La capanna al momento non è più adatta a soddisfare il crescente numero di donne che si rivolgono al Centro e sarebbe opportuno smontarla, recuperando i materiali e costruirne una nuova in muratura con finestre e veranda, formata da due stanze con almeno 10 posti letto ciascuna.

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PRG 422 Costruzione della mensa per la scuola di falegnameria St. Joseph – Rep. Democratica del Congo – costo intervento € 7.000 – importo da finanziare € 7.000

“Congoskill” è una Associazione senza fine di lucro promossa dai Padri Comboniani e gestita da giovani congolesi. Opera per l’educazione, la formazione e l’istruzione con scambi culturali e religiosi per la gioventù di Kinshasa e dal 2014 anche nel Nord Kivu dove la gioventù è vittima in questi anni della violenza e della guerra.
Uno dei progetti realizzati dall’Associazione è stata la creazione della Scuola – Atelier St. Joseph – a Butembo. Qui i ragazzi apprendono l’arte della falegnameria affinché possano poi praticare un mestiere e avere un possibile futuro lavorativo.
La costruzione è iniziata a settembre 2015 e ancora mancano diversi lavori tra cui la realizzazione di una mensa che comprenda un refettorio e un magazzino. La mensa è stata ideata come un luogo di “misericordia” che mira ad offrire non solo un pasto agli allievi della scuola ma a tutti i ragazzi in situazioni di disagio di Butembo e ai bisognosi che vi si rivolgono.

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